Le cave Micci operano nel cuore del plateau vulcanico generato dall’antico vulcano Cimino, un territorio che si estende per circa 15 km di raggio nella Tuscia Viterbese.
Qui estraiamo e lavoriamo il peperino, materiale formatosi da stratificazioni vulcaniche millenarie che emergono dalla terra con caratteristiche uniche.
L’origine vulcanica conferisce al peperino qualità tecniche e meccaniche superiori: resistenza naturale al tempo, agli agenti atmosferici e stabilità strutturale che attraversa i secoli.
Il nome deriva dal latino lapis peperinus, collegato a piper (pepe), per la caratteristica presenza di particelle di biotite nera che punteggiano la superficie grigia, creando l’effetto visivo dei grani di pepe macinato.
È la storia che garantisce la nostra pietra lavica: utilizzata fin dal paleolitico, poi dagli etruschi per i loro sarcofagi, dai romani per gli edifici pubblici, fino a diventare il materiale dominante nelle costruzioni medievali e rinascimentali della Tuscia.
Nell’età antica, etruschi e romani scelsero il peperino per opere destinate a durare: il teatro romano di Ferento testimonia la fiducia riposta in questo materiale vulcanico per costruzioni monumentali.
Nel medioevo, la pietra diventa l’anima architettonica del territorio: il quartiere di San Pellegrino a Viterbo e i borghi caratteristici di Vitorchiano e Soriano nel Cimino mostrano come il peperino abbia definito l’identità costruttiva di questa terra.
Il Rinascimento segna l’apogeo dell’arte costruttiva in peperino: Villa Lante a Bagnaia e Palazzo Farnese a Caprarola rappresentano capolavori dove la pietra vulcanica si trasforma in architettura di raffinata eleganza, dimostrando la versatilità e la nobiltà di questo materiale che dalla forza del vulcano si fa bellezza architettonica.
Dalla cava al cantiere, diamo forma alla pietra naturale. Forniture e soluzioni tecniche su misura per edilizia, architettura e arredo urbano.